Rosario Santamaria
Rosario Santamaria
Favignana (Tp) 1913 -1992
Già da bambino lavora come cavatore di tufo nelle cave dell'isola di Favignana, in seguito si imbarca come marinaio e per otto anni gira il mondo sui mercantili. Tornato nella sua isola, si sposa e lavora saltuariamente come muratore. Alle soglie dei sessant'anni comincia inizialmente a raccogliere rami in cui scorge forme zoomorfe, trasformandoli con minimi interventi in sculture, poi inizia a scalpellare rocce e scogli per evidenziare le figure che scorge nella pietra. Infine riprende a lavorare il tufo con cui crea soprattutto teste, generalmente con le proprie fattezze, che dispone in vari punti dell'isola, in cima a cortine murarie e cancelli. Si attrezza anche una bottega vicino al porto diventando per il suo temperamento estroso un'attrazione turistica, e regala agli stranieri di passaggio le sue creazioni. Oggi restano a Favignana per strada pochi segni visibili del suo passaggio, mentre le opere che ne attestano l'attività si possono ancora trovare presso privati, ma in numero limitato. In compenso è sorta una schiera di imitatori che propongono sculture primitiveggianti in versione seriale.
Bibl.: Zu' Sarino Santamaria, fotografie di E.Magno, testo di E.Rebulla, Quelli della Farfalla, Palermo 1996; E. di Stefano, La pietra filosofica di Santamaria, in Id., Irregolari. Art Brut e Outsider Art in Sicilia, Kalos, Palermo 2008, pp. 97-106; R. Fiorelli, Nel giardino segreto di Santamaria, in “Osservatorio Outsider Art”, n. 2 marzo 2011, pp.26-35.