Pagina 11 - autunno2015_demo

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per il quale invoca il dovuto rispetto,
Roberta Trapani
pone
il tema critico delle definizioni di questa tipologia artistica
e la necessità di un’etica metodologica,
Marc Botlan
analizza
le opere e i problemi della loro tutela istituzionale così come
sono stati affrontati storicamente in Francia, il paese europeo
che ha dedicato più attenzione al fenomeno dei “costruttori
dell’immaginario”. Non è un caso che in tutti questi contributi
si renda omaggio al
Palais Idéal
del postino Cheval, luogo em-
blematico, come afferma anche
Laurent Danchin
, importante
studioso che ci ha sempre sostenuto, di cui abbiamo inserito
la testimonianza che ci ha inviato pur non avendo potuto par-
tecipare fisicamente al convegno, e che apre a quel progetto
di rete globale che sarà il nostro comune impegno futuro.
Il dibattito sugli environments, il fenomeno forse più rappre-
sentativo dell’Outsider Art oggi, continua anche sulle altre
pagine della rivista: il degrado in cui versano oggi le celebri
rocce scolpite dall’
Abate Fouré
sulla costa bretone; il progetto
di valorizzazione delle pietre del “castello incantato” di
Filippo
Bentivegna
a Sciacca, a cui è stato apposto recentemente il
vincolo monumentale grazie allo straordinario impegno della
Soprintendenza di Agrigento; le riflessioni di metodo attorno
alla “casa dei simboli” di
Bonaria Manca
aTuscania.
Se nei contributi di
Lucienne Peiry
e di
Marta Spagnolello
si analizzano temi ricorrenti come il ritratto e la scrittura
plastica,
Teresa Maranzano
continua la sua indagine sulla
definizione di Art Brut così come viene vissuta da artisti
autodidatti che si collocano in una zona di confine tra inside
e outside: in questo numero
François Burland
racconta
la sua esperienza contraddittoria. Nella zona di confine si
incontranotaloraancheartisti professionali chesi sottraggono
volontariamente al sistema scegliendo l’isolamento e la
marginalità geografica, come il belga
Normann Mommens
,
la cui avventura esistenziale e artistica in Puglia ci viene qui
narrata da
Lorenzo Madaro
.